La mia attività professionale

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Mi sono laureato in Chimica Industriale all’Università di Bologna, dal 2003 sono esperto qualificato in radioprotezione, dal 2008 sono esperto qualificato in radioprotezione di III grado. A partire da marzo 2018 sono stato chiamato a tenere il corso di “Misure ed esercitazioni” presso la Scuola preparatoria per l’abilitazione degli esperti qualificati nella sorveglianza fisica della radioprotezione – SpEQu per il primo, il secondo ed il terzo grado. Collaboro da sempre con l’Ing. Silvano Cazzoli, mio padre, che vanta una grandissima esperienza nel campo della radioprotezione, è stato cofondatore dell’ANPEQ e ne è stato presidente dal 1980 fino al 2012.

Ing Silvano Cazzoli e Dott Saverio Cazzoli

In questa sezione raccolgo alcune pagine di diario che scrivo mentre svolgo la mia attività affrontando di giorno in giorno le più svariate problematiche di radioprotezione: una sorta di blog professionale/intimista.

28/10/2017 Radon indoor In questi giorni sono alle prese con misure di radon con valori superiori a 500 Bq/m3 in locali non sotterranei. La zona è quella del Lazio, dove notoriamente è facile incontrare valori abbastanza alti. Rimane il rammarico per il fatto che la legge prevedeva che venissero chiaramente definite le “zone ben individuate o con caratteristiche determinate” del territorio nazionale in cui rendere obbligatoria la valutazione dell’esposizione dei lavoratori al radon (o a radiazioni gamma, o ad ogni altra esposizione di origine naturale), si sarebbe dovuta istituire una commissione ad hoc “Commissione tecnica per le esposizioni a sorgenti naturali di radiazioni” tuttavia tale commissione non si è mai insediata. Alcune regioni hanno provveduto autonomamente, come per esempio la regione Lazio, che con la legge regionale 14/2005 si è prefissata di predisporre il “piano regionale di prevenzione e riduzione dei rischi connessi all’esposizione al gas radon”.

Segnalo il rapporto dell’ARPA Lazio intitolato “Il monitoraggio del gas radon nel Lazio“.

ARPA LAZIO MONITORAGGIO RADON

Secondo l’indagine rendicontata in questo rapporto, i valori medi di concentrazione del radon all’interno degli edifici delle 5 province laziali oscillano tra i 90 ed i 150 Bq/m3  però vi sono casi in cui sono stati misurati valori che superano i 2000 Bq/m3! Generalmente, per l’individuazione delle zone a maggiore probabilità di alte concentrazioni di radon (radon prone areas) si fa uso di mappe tematiche di classificazione del territorio. Nel rapporto di ARPA LAZIO in esame compare una mappa tematica che dà con molta efficacia un’idea del problema, la mappa statistica della percentuale di abitazioni eccedenti il livello di 500 Bq/m3. Riporto una copia qui sotto:

Lazio Mappa statistica della percentuale di abitazioni in cui la concentrazione di radon eccede i 500

La mappa, dunque, non dà indicazioni sulla concentrazione di gas radon che si misurerà all’interno di un’abitazione che si trova in una determinata zona, ma indica la probabilità che i valori di concentrazione superino i 500 Bq/m3. Con una permanenza di 2000 ore annue in un locale in cui la concentrazione media di gas radon sia pari a 500 Bq/m3 si stima che un individuo riceva una dose efficace ricevuta ed impegnata pari a 3 milliSievert. Il valore medio nazionale di dose efficace ricevuta ed impegnata per il radon è stimato pari a 2 mSv.

Post scriptum del 22/01/2018: con l’uscita della pubblicazione 137 dell’ICRP “Occupational Intakes of Radionuclides: Part 3” dovranno essere adottati nuovi coefficienti per il calcolo della dose efficace da inalazione del gas radon, di conseguenza, con una permanenza di 2000 ore annue in un locale in cui la concentrazione media di gas radon sia pari a 500 Bq/m3 la dose efficace ricevuta ed impegnata da un individuo può arrivare a 6,7 mSv.

Dott.Saverio Cazzoli
esperto di radioprotezione di III grado e insegnante
email: info@saveriocazzoli.it