11 febbraio 2014 Museo del patrimonio industriale di Bologna

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L’11 febbraio 2014, con la classe II A della Scuola Secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo di Grizzana Morandi, ci siamo recati in visita al Museo del patrimonio industriale di Bologna. In questa pagina racconto uno dei due itinerari che abbiamo seguito durante quella visita, un’esperienza davvero istruttiva ma anche estremamente affascinante ed emozionante. L’itinerario si chiama “Bologna dell’acqua e della seta”, ed è un magico tuffo nel passato della nostra meravigliosa città, un viaggio in cui si scoprono meraviglie che stavamo quasi per dimenticare e… meriti che ci fanno inorgoglire! Infatti Bologna fin dal XV secolo è stata una delle più importanti produttrici di seta e le sue sete erano pregiatissime e rinomatissime. In particolare gli scialli in “seta Bologna” erano estremamente apprezzati e non mancavano nell’abbigliamento di re e regine di tutta Europa.

 

Un’altra eccellenza raccontata in questo itinerario è che il metodo meccanizzato utilizzato per la produzione di queste sete costituisce uno dei primi momenti della storia in cui compare l’organizzazione del lavoro in un modello riconducibile alla fabbrica: Bologna ha posto un primo tassello fondamentale nella storia dell’industria moderna.

Mulino da seta

Tutto questo non sarebbe stato possibile se i bolognesi non avessero costruito un sistema di canali che correva (e corre ancora oggi) dentro il cuore della città per muovere le macchine che servivano per la produzione (sul canale youtube del museo è disponibile uno dei video proiettati nel museo sull’argomento). Questo sistema prende il via a partire da Casalecchio di Reno, dove fu costruita una chiusa per alimentare un canale in modo che l’acqua venisse indirizzata proprio verso il centro della città, e questa chiusa fu realizzata in maniera magistrale, ammirata per la sua bellezza, la sua longevità e per la bravura ingegneristica di coloro che la costruirono. Oggi la chiusa ed il canale sono ancora in funzione e sono stati inseriti nella lista del programma UNESCO 2000-2010 dei Patrimoni Messaggeri di una Cultura di pace a favore dei giovani. Ma le meraviglie si susseguono quadro dopo quadro, reperto dopo reperto, modellino dopo modellino ed elencarle tutte  diventa quasi un’impresa! Ci proviamo: il sistema di canali che veniva usato per trasportare il materiale prodotto, per via fluviale, fino a Venezia, con chiuse e strutture logistiche ingegnosissime (sul canale youtube del museo è disponibile un video interessantissimo); la “ruota a cassetti” che aumentò moltissimo la capacità di sfruttare l’energia meccanica dell’acqua che scorreva nei canali;

Ruota a cassetti

la meccanizzazione della produzione con mulini in grado di svolgere gran parte delle operazioni di trattura della seta in maniera quasi completamente automatica (il filmato seguente mostra il gioiello di questa sezione del museo, il modello in scala 1:2 di un mulino da seta bolognese mentre è in movimento).

 

È stata davvero una giornata bellissima! Un grande grazie agli alunni, ai colleghi, alla guida Claudia, ai curatori del Museo e… alla città di Bologna!