I guerrieri dell’antica Grecia

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Ai guerrieri che combattevano in nome dei loro popoli venivano riservate le tecnologie più avanzate, i materiali migliori, la maestrìa degli artigiani più valenti. All’epoca in cui si svolse la “Guerra di Troia” raccontata nel poema “Iliade”, il ferro era ancora poco utilizzato ed i metodi per lavorarlo erano ancora arretrati. Il materiale metallico più tenace che si potesse utilizzare all’epoca era il bronzo. Con esso venivano realizzate spade, punte di lancia e di freccia, scudi, elmi, corazze.

Spada e fodero in bronzo da Tarquinia
Una spada in bronzo rinvenuta con il fodero, anch’esso in bronzo e rivestito internamente di cuoio. I reperti risalgono a metà dell’VIII secolo A.C. e sono esposti al Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia. Fotografia scattata il 29 settembre 2019.
Frecce di bronzo da Kainua
Tre punte di freccia in bronzo ed altri oggetti in bronzo esposti al Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto. Fotografia scattata il 23 luglio 2022.

Nei combattimenti venivano utilizzate le armi più svariate. Le più importanti erano la lancia e la spada. Ma sicuramente i guerrieri avevano con sé (quando potevano permetterselo) anche asce, coltelli, pugnali, archi e frecce e non disdegnavano di colpire il nemico anche con le pietre, scagliate a mano o con le fionde. Per proteggersi indossavano corazze di vario tipo, realizzate con il cuoio o con il bronzo, attorno alle gambe, all’altezza della cintura, sul petto, sulla schiena, sulle spalle.

Statua di guerriero e di donna da Kainua
Statuetta ornamentale in bronzo con un guerriero ed una donna che compie offerte rituali. La statuetta è una copia ed è conservata al Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto. L’originale risale al 430 A.C. circa. Fotografia scattata il 23 luglio 2022.
Cintura di bronzo da Tarquinia
Una cintura in bronzo risalente all’VIII secolo A.C. esposta al Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia. Fotografia scattata il 29 settembre 2019.

Quando Omero racconta, nell’Iliade, che Paride si arma per affrontare Menelao in duello, descrive così i preparativi: «indossò le gambiere e le calzature di cuoio, con le fibbie di argento ai lacci e con le cavigliere d’argento. Sul petto indossò la corazza, issò sulla spalla la spada di bronzo dalle belle borchie d’argento e imbracciò il pesante scudo di bronzo. Sulla testa si allacciò un forte elmo di bronzo con il cimiero di crini di cavallo. Infine afferrò una robusta lancia dalla punta di bronzo». Gli scudi venivano costruiti partendo da una struttura in legno, o in alcuni casi in fibra intrecciata. Potevano essere rinforzati con cuoio o con bronzo, oppure con entrambi. Lo scudo di Aiace Telamonio era stato rinforzato con sette strati di cuoio di toro.

Aphaia warrior
Statua di un guerriero caduto. La statua faceva parte del complesso scultoreo del frontone del Tempio di Egina (V secolo A.C.). Ora questa scultura è conservata alla “Gliptoteca di Monaco di Baviera“. Foto da Wikisource.

Un elmo molto diffuso nella Grecia antica era l’elmo corinzio, che oltre a coprire il capo e la fronte copriva anche il naso e le guance, lasciando piccoli spiragli per gli occhi ma offrendo maggiore protezione.

Coryntian Helmets Olimpia
Una rassegna di elmi di tipo corinzio risalenti al VII-V secolo A.C. conservati nel Museo Archeologico di Olimpia. Nessuno di questi, apparentemente, ha un’appendice per il cimiero. Foto da Wiksource.

L’elmo corinzio probabilmente ha influito sulle creazione di alcuni personaggi di “Star Wars” come il cacciatore di taglie Django Fett ed i mandaloriani. Questi personaggi sono stati immaginati con un elmo che ricorda l’elmo corinzio riproposto in una versione moderna con visore elettronico e realizzato in una lega metallica immaginaria chiamata “beskar”, dalle prestazioni superiori a quelle di qualsiasi altro materiale.

Mando e Grogu
Le minifigure di Mando e Grogu e la speeder bike tratte dal set Lego Star Wars 75299 “Allarme su Tatooine”. In evidenza il futuristico elmo in beskar, dal design ispirato all’antico elmo corinzio. Fotografia scattata il 6 agosto 2022.

In Italia si hanno testimonianze, tra il IX ed il VI secolo A.C., di un particolare tipo di elmo “crestato”. Si tratta di un elmo in bronzo meno avvolgente di quello corinzio, più facilmente indossabile, dotato di decorazioni molto belle e realizzato da artigiani bravissimi. I processi costruttivi di elmi di questo tipo richiedevano numerose lavorazioni e molte ore di lavoro.

Spada ed elmo da Tarquinia originale
Una spada, un elmo crestato, una punta di lancia, un candelabro ed una fibula. Gli oggetti raffigurati risalgono alla metà del VII secolo A.C., sono esposti nel Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia e sono tutti in bronzo. L’ago ricurvo della fibula è rivestito da un filo d’oro. Fotografia scattata il 29 settembre 2019.

Nel 2019, in occasione della mostra “Etruschi maestri artigiani” presso il Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia è stato richiesto ad alcuni artigiani specializzati in archeologia ricostruttiva di riprodurre una copia di questo elmo e di questa spada e di illustrare le fasi di lavorazione. La copia dell’elmo pesa 1475 g mentre l’originale pesa 1478 g, solo 3 g di differenza! La realizzazione dell’elmo ha richiesto complessivamente 84 ore di lavoro (ecco il link ad un video illustrativo).

Spada ed elmo da Tarquinia copia
Una spada ed un elmo crestato in bronzo realizzati nel 2019 cercando di seguire gli stessi metodi degli antichi etruschi, Questi oggetti sono stati realizzati da “Hephestus” in occasione della mostra “Etruschi maestri artigiani” presso il Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia. L’elmo originale pesa 1478 g. La copia pesa 1475 g, solo tre grammi di differenza! Fotografia scattata il 29 settembre 2019.

Un esemplare simile di elmo crestato è esposto anche al Metropolitan Museum di New York! Ho avuto l’opportunità di visitare la mostra “Etruschi maestri artigiani”, le copie erano a disposizione del pubblico per osservarle e, volendo, maneggiarle, in modo da rendersi conto della complessità di queste creazioni e anche del loro fascino. E così mi sono fatto un selfie con l’elmo crestato!

Selfie con riproduzione di elmo crestato
Selfie scattato al Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia. Accanto a me è in evidenza la ricostruzione in bronzo di un antico elmo crestato etrusco, realizzata da “Hephestus” in occasione della mostra “Etruschi maestri artigiani”. Fotografia scattata il 28 settembre 2019.

Bibliografia:

Iliade con testo a fronte – Traduzione di Rosa Calzecchi Onesti – Einaudi 1990

Alessandro Baricco – Omero, Iliade – Feltrinelli 2013

Andrea Cardarelli, Alessandro Naso – Etruschi maestri artigiani. Nuove prospettive da Cerveteri e Tarquinia – Artem 2019

Altre fonti:

Sardinian Warrior (Alessandro Atzeni): tipologia di scudi nuragici e loro utilizzo – Parte I

Sardinian Warrior (Alessandro Atzeni): tipologia di scudi nuragici e loro utilizzo – Parte II

INCONTRI DE HISTORIA – GLI OPLITI (videolezione di Francesco Fagnani).