Tecnologie per contrastare gli effetti del riscaldamento globale

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Il contrasto agli effetti del riscaldamento globale è un aspetto che dovrà assumere sempre più importanza negli anni a venire, dovrà essere tenuto in grande considerazione in fase di progettazione e dovrà ispirare le tendenze della società e gli stili di vita. Il problema più urgente da risolvere è sicuramente quello della riduzione della concentrazione di gas serra in atmosfera. Ogni anno nel mondo vengono emessi tra i 40 e i 50 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, e non solo dovremo limitarne sempre di più le emissioni, ma forse saremo obbligati a rimuoverne enormi quantità dall’aria, con metodi naturali o artificiali.

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Tre fondamentali assorbitori di anidride carbonica: gli alberi, le alghe ed il fitoplancton marino. Attualmente le attività umane stanno fortemente riducendo le foreste, non abbiamo un grande slancio per piantare nuovi alberi e l’inquinamento sta causando una preoccupante diminuzione del fitoplancton. Foto di Ivan Bagić da Pixabay.

Un grande cambiamento dovrà riguardare anche il modo in cui si costruiscono edifici ed infrastrutture, adottando nuovi materiali che non cedano alle sollecitazioni causate dagli eventi meteorologici più estremi.

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Le devastazioni causate dall’uragano Charley nel 2004. La fotografia ritrae alcune abitazioni in legno e cartongesso. Fotografia di WikiImages da Pixabay.

Le tempeste con piogge particolarmente abbondanti e concentrate, in passato, si verificavano raramente. A causa del riscaldamento globale, invece, si verificheranno più spesso, e avranno caratteristiche ancora più imponenti. Questo può aumentare il rischio che un fiume fuoriesca dal proprio argine, o che un torrente che solitamente è quasi secco venga improvvisamente attraversato da enormi masse d’acqua nel mezzo di una città (come è successo a Genova, o a Livorno, solo per fare due esempi). Le azioni di prevenzione possono riguardare la ristrutturazione degli argini di un fiume, l’allargamento dei canali tombati, la pulizia costante della vegetazione, la riprogettazione e l’eventuale innalzamento dei ponti.

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Un tratto in cui il fiume Arno attraversa la città di Firenze. A sinistra si intravedono i loggiati della Galleria degli Uffizi. Qui gli argini non possono essere modificati, per motivi estetici ma anche pratici, per cui bisogna tenere sotto controllo il flusso delle acque con opere ingegneristiche a monte della città. Fotografia di LeilaSchmidt da Pixabay.

Quando non è possibile innalzare gli edifici e gli argini si può cercare di tenere sotto controllo il flusso delle acque che attraversa la città con opere ingegneristiche (casse di espansione, bacini artificiali, serbatoi sotterranei, ecc.).

Bacino artificiale "Reno vivo"
Uno scorcio del bacino artificiale “Reno vivo” realizzato al margine del letto del fiume Reno in provincia di Bologna. L’opera è vantaggiosa sotto molteplici aspetti: funge da ripristino ambientale di una ex-cava di ghiaia, offre accoglienza a molte specie animali e vegetali, può essere utilizzata come serbatoio d’acqua per l’accumulo (800000 m3 d’acqua) nei mesi piovosi ed il lento rilascio nei periodi di siccità. Fotografia scattata il 20/07/2020.

Un’opera di prevenzione davvero imponente è stata realizzata a Tokyo, una città tra le più popolose del mondo, dove grattacieli ed enormi palazzi si innalzano stretti l’uno all’altro, dal mare verso l’entroterra e tra un corso d’acqua e l’altro. Qui un’alluvione o l’esondazione di un torrente può causare gravissimi danni e problemi alle attività produttive per cui si è realizzata un’opera in grado di prevenire anche i disastri più catastrofici.

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Un serbatoio sotterraneo del sistema di prevenzione delle inondazioni di Tokyo denominato “Metropolitan Area Outer Underground Discharge Channel”. Foto da Wikipedia.

Un altro fenomeno meteorologico estremo che diventerà più frequente è l’ondata di calore.

Alcuni edifici nella periferia di Rio de Janeiro, una città che si trova alla latitudine del Tropico del Capricorno. Anche in luoghi come questo possono verificarsi prolungate ondate di calore. Foto di Pat_Photografies da Pixabay.

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